La pista dell'Autodromo, nel Parco di Monza
ltalia Nostra, Legambiente, Comitato per il Parco “A. Cederna” e WWF Italia scendono in pista per ottenere l’annullamento della concessione alla SIAS dell’Autodromo di Monza e avviano la campagna “Parco di Monza, Parco d’Europa”.
Il 21 dicembre 2007 la Giunta Comunale di Monza ha deliberato l’affidamento in concessione alla SIAS S.p.A. dell’Autodromo Nazionale di Monza per la durata di 19 anni.
I contenuti di questa concessione hanno indotto ltalia Nostra, Legambiente, Comitato per il Parco “Antonio Cederna” e WWF Italia ad intraprendere una serie di iniziative per ottenere una drastica revisione delle condizioni inique e pregiudizievoli per il Parco in base alle quali è stata rilasciata la concessione stessa.
In particolare, l’azione delle associazioni si articola in un ricorso al TAR Lombardia, due esposti alla Corte dei Conti, un esposto alla Commissione Europea e in una campagna di sensibilizzazione.
Edifici al servizio dell'Autodromo, all'interno del Parco di Monza
In particolare, il ricorso presentato al Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia verte su cinque principali aspetti.
La concessione è stata affidata a trattativa privata senza il necessario svolgimento di una gara; la gara internazionale premierebbe proposte di gestione dell’impianto più rispettose del contesto storico-ambientale in cui è inserito.
Il Piano Territoriale del Parco della Valle del Lambro – di cui il Parco di Monza è parte integrante – impone l’abbattimento delle fatiscenti sopraelevate della vecchia pista di alta velocità abbandonata da quarant’anni; la nuova concessione ne prevede il mantenimento impedendo così la liberazione di aree verdi pregiate; le associazioni vogliono, invece, il recupero all’esclusivo uso pubblico dei 60 ettari di boschi e prati interclusi che sono di nessuna utilità per lo svolgimento delle competizioni motoristiche.
L'ingombro dell'Autodromo all'interno del Parco di Monza
La concessione non pone alcun freno alle rilevantissime emissioni acustiche; le norme vigenti, impongono, invece, il monitoraggio delle emissioni e l’attuazione di interventi specifici per eliminare o, comunque, ridurre l’impatto acustico del circuito.
La concessione pone anche gravi problemi sotto il profilo della responsabilità contabile degli amministratori monzesi che l’hanno approvata (e di quelli di Milano qualora la dovessero approvare a loro volta). In primo luogo, la quantificazione risibile del canone provoca un grave danno erariale per i comuni di Monza e di Milano che sono proprietari dell’impianto; in secondo luogo, le amministrazioni proprietarie non hanno provveduto ad esigere il rilevante credito nei confronti della concessionaria derivante dall’obbligo di abbattimento delle sopraelevate posto a suo carico nella precedente convenzione e mai eseguito.
Le associazioni provvederanno, infine, a segnalare alla Commissione Europea la violazione dei principi comunitari di concorrenzialità e libertà di stabilimento derivante dalla mancata esecuzione della gara internazionale.
Le associazioni chiedono, per tutte le ragioni sopra esposte, al Comune di Milano di non ratificare la concessione e di imporre al Comune di Monza il rispetto delle norme sino ad ora violate.
Bianca Montrasio – portavoce della campagna “Parco di Monza, Parco d’Europa” – sottolinea che “l’azione legale si inserisce in un contesto più vasto di valorizzazione e sensibilizzazione sull’importanza di questo nostro bene storico, paesaggistico e naturalistico che, fra i parchi storici d’Europa, è ancora troppo poco conosciuto. Da qui il nome stesso della campagna “Parco di Monza, Parco d’Europa” che si articolerà in una serie di iniziative sino ed oltre il Gran Premio e nell’attivazione di un sito web dedicato”.
Il 21 dicembre 2007 la Giunta Comunale di Monza ha deliberato l’affidamento in concessione alla SIAS S.p.A. dell’Autodromo Nazionale di Monza per la durata di 19 anni.
I contenuti di questa concessione hanno indotto ltalia Nostra, Legambiente, Comitato per il Parco “Antonio Cederna” e WWF Italia ad intraprendere una serie di iniziative per ottenere una drastica revisione delle condizioni inique e pregiudizievoli per il Parco in base alle quali è stata rilasciata la concessione stessa.
In particolare, l’azione delle associazioni si articola in un ricorso al TAR Lombardia, due esposti alla Corte dei Conti, un esposto alla Commissione Europea e in una campagna di sensibilizzazione.
L’amministrazione comunale monzese non ha colto l’occasione rappresentata dal rinnovo della convenzione per affrontare in termini migliorativi il difficile rapporto tra un bene storico, ambientale e paesaggistico, che ha recentemente celebrato i suoi primi 200 anni di vita, e un circuito automobilistico.
Edifici al servizio dell'Autodromo, all'interno del Parco di Monza
In particolare, il ricorso presentato al Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia verte su cinque principali aspetti.
La concessione è stata affidata a trattativa privata senza il necessario svolgimento di una gara; la gara internazionale premierebbe proposte di gestione dell’impianto più rispettose del contesto storico-ambientale in cui è inserito.
La concessione avrebbe dovuto essere rilasciata ad un canone commisurato al valore di mercato dell’impianto; il canone annuale di 800mila euro appare ridicolo rispetto alla consistenza delle strutture date in concessione e al loro intensivo utilizzo commerciale.
Il Piano Territoriale del Parco della Valle del Lambro – di cui il Parco di Monza è parte integrante – impone l’abbattimento delle fatiscenti sopraelevate della vecchia pista di alta velocità abbandonata da quarant’anni; la nuova concessione ne prevede il mantenimento impedendo così la liberazione di aree verdi pregiate; le associazioni vogliono, invece, il recupero all’esclusivo uso pubblico dei 60 ettari di boschi e prati interclusi che sono di nessuna utilità per lo svolgimento delle competizioni motoristiche.
L'ingombro dell'Autodromo all'interno del Parco di Monza
La concessione non pone alcun freno alle rilevantissime emissioni acustiche; le norme vigenti, impongono, invece, il monitoraggio delle emissioni e l’attuazione di interventi specifici per eliminare o, comunque, ridurre l’impatto acustico del circuito.
A differenza di quanto è imposto per qualunque contratto stipulato con un ente pubblico il concessionario di un bene della rilevanza dell’Autodromo di Monza non è obbligato, secondo quanto previsto dalla nuova concessione, a fornire alcuna cauzione finanziaria ai comuni. La cauzione, del resto, è l’unico strumento in grado di garantire l’effettivo e puntuale adempimento degli obblighi contrattuali compresa la manutenzione degli spazi verdi.
La concessione pone anche gravi problemi sotto il profilo della responsabilità contabile degli amministratori monzesi che l’hanno approvata (e di quelli di Milano qualora la dovessero approvare a loro volta). In primo luogo, la quantificazione risibile del canone provoca un grave danno erariale per i comuni di Monza e di Milano che sono proprietari dell’impianto; in secondo luogo, le amministrazioni proprietarie non hanno provveduto ad esigere il rilevante credito nei confronti della concessionaria derivante dall’obbligo di abbattimento delle sopraelevate posto a suo carico nella precedente convenzione e mai eseguito.
Le associazioni provvederanno, infine, a segnalare alla Commissione Europea la violazione dei principi comunitari di concorrenzialità e libertà di stabilimento derivante dalla mancata esecuzione della gara internazionale.
Le associazioni chiedono, per tutte le ragioni sopra esposte, al Comune di Milano di non ratificare la concessione e di imporre al Comune di Monza il rispetto delle norme sino ad ora violate.
A sostegno di queste iniziative e per una più ampia promozione del Parco di Monza quale inestimabile patrimonio storico, artistico e ambientale del nostro Paese le associazioni lanciano una campagna di sensibilizzazione denominata “Parco di Monza, Parco d’Europa”, che si articolerà in una serie di attività informative e culturali.
Bianca Montrasio – portavoce della campagna “Parco di Monza, Parco d’Europa” – sottolinea che “l’azione legale si inserisce in un contesto più vasto di valorizzazione e sensibilizzazione sull’importanza di questo nostro bene storico, paesaggistico e naturalistico che, fra i parchi storici d’Europa, è ancora troppo poco conosciuto. Da qui il nome stesso della campagna “Parco di Monza, Parco d’Europa” che si articolerà in una serie di iniziative sino ed oltre il Gran Premio e nell’attivazione di un sito web dedicato”.
Milano, 28 marzo 2008
Italia Nostra Onlus
Legambiente Onlus
Comitato per il Parco “Antonio Cederna”
WWF Italia Ong – Onlus